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sabato 27 aprile 2013

Boccadarno e gli Asfittici. Quei primi bagnini di Marina in soccorso ai bagnanti in difficoltà

«E’ il 28 febbraio 1875, quando Michele Essinger» interviene nella sala del «consesso municipale a Palazzo Gambacorti (…). Riferirà del primo anno di attività della società di soccorso agli asfittici in Pisa, le cui intenzioni salvifiche sarebbero più chiare se si fosse precisata la più dichiarata circostanza del soccorso: la balneazione pubblica nelle acque fluviali o marine. Gli asfittici da assistere sono i bagnanti che si trovano in difficoltà in acqua».
Roberto Sonnini nel suo libro Boccadarno e gli asfittici. Prime cronache di salvataggio sulle spiagge, edito da Ets alla, ristampa anastatica di un vecchio fascicolo ritrovato casualmente fa precedere un suo breve saggio introduttivo.  Preceduti solo da Genova e Livorno, la società di soccorso agli asfittici in Pisa, trasformata pochi anni dopo da Re Vittorio Emanuele II in Ente morale e ribattezzata con il nome attuale di Società Nazionale di Salvamento, fu così tra le prime a introdurre la figura dell’odierno bagnino.
Presentata mercoledì 24 aprile al Winebar Ristorante Villa Roma in piazza Belvedere a Tirrenia oltre che dall’autore da Graziano Giannessi, vicepresidente nazionale del Sindacato Italiano Bagnanti Confcommercio, Giovanni Scattola, capitano di fregata Capitaneria di porto di Livorno, Virginia Mancini, presidente uscente Ctp 1, Fabrizio Fontani, consigliere provinciale SIB Confcommercio Pisa, Salvatore Sanzo, assessore al turismo Provincia di Pisa, Enrico Fontani, presidente provinciale SIB Confcommercio Pisa, Fiorenzo Meucci, Società nazionale salvamento - Sezione di Pisa, Paolo Ghezzi, vicesindaco del Comune di Pisa, la pubblicazione è nata anche per sottolineare il contributo dato dagli stabilimenti balneari alla collettività.
«Richiamare la storia della Società di assistenza agli asfittici pisani – ha affermato Sonnini - serve a ricordare una specificità tutta italiana. Le stesse specificità che fanno dell’Italia una realtà  diversa dalle altre europee e che richiede pertanto criteri specifici di governo. Non si può uniformare l’amministrazione delle coste dell’Atlantico a quelle del Mediterraneo, che hanno una vocazione nettamente turistica e che subirebbero una grave regressione con lo  smantellamento della intrapresa privata, che a quella vocazione ha dato concretezza». La breve pubblicazione nasce dall’impegno dell’autore all’interno di Proloco Litorale pisano, e dalla collaborazione di Sonnini con Alessandro Nundini e Luca Gonnelli sul tema attuale della legislazione europea inerente agli imprenditori balneari. Oggetto della contestazione è la direttiva comunitaria Bolkestein secondo cui le concessioni sul demanio marittimo non potranno più essere rinnovate automaticamente, ma dovranno essere regolate da un bando con procedura di evidenza pubblica alla scadenza temporale di ogni concessione. 
Per l’autore della pubblicazione «nel caso della Società di assistenza agli asfittici, il valore che giunge a noi è quello fondamentale della solidarietà. Quello stesso valore che vive oggi nelle persone che presidiano le spiagge d’Italia e nelle quali quotidianamente confidano le folle di bagnanti nelle nostre estati. Con Boccadarno e gli Asfittici è tornato alla luce un capitolo importante alle origini del nostro litorale come stazione balneare: la nascita della cultura che da giustificazione a questa volontà attraverso lo sviluppo dei motivi dell’ospitalità e dell’intrattenimento, e ovviamente della sicurezza. Quella sicurezza che oggi si ricerca in forme sempre più puntuali; un esempio per tutti, forse il  più banale, ma anche calzante - la recente scelta di diffondere in modo capillare i defibrillatori».
Fiorenzo Meucci ha sottolineato che «l’Italia è il paese dove ci sono meno morti sul litorale anche per le norme delle guardie costiere».  Per il vicesindaco Ghezzi «a Pisa c’è una capacità di lavorare che viene riconosciuta molto migliore che altrove. Sappiamo le nostre mancanze, ma sappiamo anche che da qualche anno abbiamo fatto dei grossi passi in avanti».
Enrico Stampacchia