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martedì 17 aprile 2012

Le sale consiliari dei Comuni della provincia di Pisa pubblicazione di Riccardo Buscemi e Massimo Olivati a cura dell’associazione culturale il Mosaico.

Quaranta sale “bellissime” non solo e non necessariamente per il loro valore artistico. Luoghi di esercizio di democrazia, luoghi di decisioni che “riguardano più da vicino la comunità locale”. La pubblicazione Le sale consiliari dei Comuni della provincia di Pisa di Riccardo Buscemi e Massimo Olivati a cura dell’associazione culturale il Mosaico è “dedicata a tutti i consiglieri comunali e provinciali della provincia di Pisa, un omaggio al loro faticoso impegno”. Rappresentanti delle istituzioni locali che per Buscemi sono in carica “per spirito di servizio” e non perché “privilegiati”. Per Andrea Pieroni, Presidente della Provincia di Pisa, e Consuelo Arrighi, presidente del consiglio provinciale, in una breve presentazione alla pubblicazione “in un’epoca che troppo spesso identifica i luoghi della politica nelle “stanze del potere” e dove la metafora del “Palazzo” costituisce ormai un luogo comune negativo del linguaggio corrente, le Sale del Consiglio sono un’immagine da valorizzare e proporre, come in questa pregevole guida, proprio per riaffermare quali debbano essere i contesti della nostra partecipazione alla vita democratica (…). Queste sale sono le “stanze” della vera politica, parte viva delle nostre Comunità”.
L’idea della pubblicazione avvenne in seguito ad una foto della splendida sala delle Baleari, sede del consiglio comunale pisano. Buscemi, in esplicito disaccordo con chi ritiene che far  politica a livello locale significhi appartenere ad una casta, come regalo natalizio ai colleghi consiglieri (e ad assessori e Sindaco) precedente alla scadenza amministrativa, volle ricordare il luogo della loro esperienza in consiglio comunale. Fece così fotografare al collega di lavoro Massimo Olivati una veduta panoramica della Sala delle Baleari di palazzo Gambacorti, sede del Comune dal 1689 (sebbene costruito tre secoli prima). “L’aula con soffitto a cassettoni, è dominata su tre lati dal ciclo di affreschi rievocante l’epopea pisana”. Sulla sinistra “la conquista delle Baleari”, impresa compiuta dalla Repubblica pisana nel 1115, dipinta nel 1663 dal napoletano Giacomo Fardelli. “La scena rappresenta la partenza della moglie e del figlio del re deposto della potente isola di Maiorca, condotti prigionieri a Pisa per abbellire il trionfo della Repubblica”. Sul lato opposto “L’impresa di Sardegna”, compiuta dai pisani nel XI secolo, dipinta sempre da Fardelli. “Una bella donna, Pisa vincitrice sta per ricevere la corona di regina dell’isola da parte della Sardegna, dipinta nelle vesti di una donna inginocchiata in atto di renderle omaggio”. Il terzo affresco sulla parete parallela alla balaustra che divide i consiglieri dal pubblico è “L’espugnazione di Gerusalemme”, episodio storico avvenuto nel 1099, dipinto dal fiorentino Cesare Dandini. “I tre affreschi sono inseriti in un’austera quadratura pittorica del fiorentino Luca Bocci, che sulla quarta parete, che fa da sfondo ai banchi della Presidenza del Consiglio e della Giunta, ha dipinto una vistosa croce pisana tra e due grandi finestre da cui la sala prende luce”.  
“Quella bella veduta della sala delle Baleari è inserita adesso – precisa Buscemi –  in questa pubblicazione”. Successivamente era nata “in me la curiosità di sapere come potessero essere le altre sale consiliari della provincia di Pisa, soprattutto dei Comuni più piccoli”, ed era cresciuta “la voglia di vederle e l’idea di fotografarle, di conoscerne brevemente la storia, di farne un libro”. Una pubblicazione in cui ad ogni capitolo corrisponde uno dei trentanove Comuni della provincia di Pisa (e la stessa Amministrazione provinciale) con la fotografia della sala consiliare ed una descrizione sia di essa che del palazzo che la ospita oltre a brevissimi cenni storici sul Comune.
“In tempi – sottolineano il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi e il Presidente del Consiglio comunale di Pisa Titina Maccioni - in cui sembrano prevalere atteggiamenti di critica indistinta e generica verso la politica (…) il luogo, la sala della democrazia cittadina acquista un rilievo particolare. Ci ricorda che la trasparenza, la partecipazione, il libero confronto tra le posizioni, sono la via maestra per affrontare i problemi del nostro tempo e creare fiducia nella democrazia e nel futuro”.
Enrico Stampacchia

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