indice

domenica 18 novembre 2012

Giallo Pisano 3. Otto scrittori pisani in cerca del colpevole

Pisa 18 novembre 2012 - Scrittori di Pisa, scrittori su Pisa. Anche questa volta a far da protagonista è il territorio. A partire dal titolo: "pisano" ma anche "giallo" come il colore usato comunemente per dipingere gli edifici del centro storico cittadino e come la struttura narrativa appartenente a quel determinato genere letterario. Giunta al suo terzo volume dopo il successo di quelli pubblicati nel 2005 e nel 2006, la nuova antologia di "Giallo pisano" definisce già nel titolo quel che i suoi otto racconti, scritti da altrettanti autori, hanno in comune: la struttura narrativa e il territorio di ambientazione delle storie, ma anche quello di nascita (con un unica eccezione) e di vita degli autori, ovvero la città di Pisa e la sua provincia. A presentare Giallo pisano 3, a cura di Renzo Zucchini e pubblicato da Felici editori, sabato 10 novembre presso il centro Sms gli autori, presenti quasi al completo, e il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi.
"La serie – precisa Zucchini - dovrebbe essere trasformata in una pubblicazione a cadenza annuale". Per il 2013 è già prevista un quarta antologia. Ma "per Giallo pisano 3 – afferma il curatore - i compagni di squadra che si sono offerti  provengono quasi tutti dal salotto letterario organizzato, condotto e ospitato da Mariangela Casarosa  e in parte dalla precedente esperienza di Giallo pisano 2". Fu proprio da un'idea di Zucchini,  l'unico autore ad essere presente in tutte e tre i volumi, che nacque, a partire dal primo libro, l'originale antologia di racconti gialli e noir ambientati a Pisa e dintorni. Pubblicati da Felici editore nel 2005, i primi cinque racconti furono scritti da Paola Alberti, Graziano Braschi, Divier Nelli, Riccardo Parigi e Massimo Sozzi oltre che dall'ideatore Renzo Zucchini.
Tuttavia ai racconti del primo volume, Giallo pisano, che spaziavano da una truffa agricola ambientata all'inizio dello scorso secolo nelle campagne pisane ad un thriller svolto in un solo giorno durante la piena dell’Arno, dalle leggende sull’immortalità dei Templari custodite in Duomo, alla ricerca della Pietra filosofale da parte dei nemici di Galilei, fino agli spinelli fumati sui lungarni pisani da un testimone di un delitto, se ne aggiunsero solo l'anno successivo altri dodici. Il successo del primo libro determinò una seconda pubblicazione, sempre di Felici editore, Giallo  pisano 2. Oltre a Renzo Zucchini altri undici scrittori, Lara Danero, Ubaldo De Robertis, Guido Genovesi, Alessandro Giuntini, Alessandro Marcelli, Andrea Nacci, Pierantonio Pardi, Paola Pisani Paganelli, Alessandro Scarpellini, Paolo Terreni, Roberto Volpi pubblicarono altrettanti racconti gialli e noir dove a fare da protagonista è l'intero territorio della provincia di Pisa, da Marina di Pisa a Ponsacco, da Pisa a Pontedera, dal mare al Monte Pisano, da Calci a Volterra.
In questa pubblicazione di Giallo pisano 3, dove gli scenari dei racconti spaziano in senso geografico da Marina a Volterra e in senso temporale dal Medioevo a oggi, il legame con il precedente volume emerge subito dal primo racconto "Zorro e l'uomo della sabbia" di Cristiana Bruni, un sequel autorizzato. Una delle protagoniste, la "mantide" Giulia Nencini, è lo stesso personaggio già presente nel racconto di Pierantonio Pardi "E caddi come corpo morto cade" pubblicato nella precedente antologia. Medesimo anche il principale evento al centro della narrazione: la sera della luminara di San Ranieri. Bruni, già premiata nel 2009 per il suo romanzo d'esordio  Una vita per il mare e autrice del libro di racconti Yakomoz, nel 2011, con il genere giallo si era cimentata esclusivamente come appassionata lettrice. L'ispirazione è avvenuta solo in seguito alla lettura delle due antologie di Giallo pisano. L'altro protagonista del racconto, Federico Filingeri, è invece una sua invenzione: ispettore senza alcuna scientificità di indagine è definito dalla stessa autrice "un sognatore, uno spalatore di nuvole". Oltre a Zucchini sono poi tre gli autori della nuova antologia presenti già in Giallo pisano 2.
A cominciare da Ubaldo De Robertis (unico "forestiero" ma che vive a Pisa da oltre trent'anni e si dice "orgoglioso della storia pisana"), scrittore di racconti brevi che ha in corso di pubblicazione il suo primo romanzo dal titolo L'epigono di Magellano e che ha scritto per Giallo pisano 3 "Antibois". L'incipit del racconto è incentrato sul misterioso ritrovamento del protagonista Edo Taccini da parte dell'ex (?) amante Simona Ghilardi. L'unica certezza introdotta è che Taccini per  essere "morto era morto. Non c'erano dubbi. Ammazzato da dieci coltellate".
Il secondo autore ad essere presente già nella precedente antologia è appunto Pierantonio Pardi, scrittore dei romanzi Bailame nel 1983 e Graaande...prof! nel 2005, nel nuovo libro è presente con il racconto breve ed esilarante "Psicodramma in cinque atti" dove per gli investigatori dei RIS ciò che è ovvio è anche ciò che è sicuramente da rifiutare come indizio.Un atteggiamento di cui il protagonista, Gianni Sassi, è talmente consapevole da organizzare un omicidio totalmente alla luce del sole, o quasi visto che il misfatto avviene nella notte della vigilia di San Ranieri.
Paolo Terreni, scrittore e vignettista, si è cimentato in quasi tutti i campi dello scrivere, dalle poesie al romanzo (un professore della Pisa che fu nel 2011), dai racconti brevi allr canzoni, dal vernacolo ai saggi storici (Intervista a San Ranieri nel 2004), è il terzo autore con il racconto "Il professore e lo scienziato sotto tiro" ad essere presente già nella precedente antologia. Il protagonista Giovanni Valenti, docente di giallistica all'università di Pisa, avrebbe volentieri evitato la presenza alla manifestazione annuale per l'assegnazione del Premio nazionale per le Scienze, "una palla" da sopportare "senza avere nemmeno la possibilità di fumarci una sigaretta". All'avvenimento partecipa un ospite illustre la cui incolumità  è oggetto di protezione delle forze dell'ordine presenti durante una serata che riserverà sorprese. Ma anche le successive giornate nel seguito del racconto sono disseminate di piccoli indizi  capaci di far scoprire al protagonista come, secondo un leit motiv del genere giallo, l'apparenza non corrisponda mai alla realtà.
Il racconto "Fucile carcano mod.91/38" di Renzo Zucchini, che oltre ad aver curato per Felici editore la serie Giallo pisano ha partecipato con il racconto "Macelleria" all'antologia Toscana in giallo, nel 2004, e ha pubblicato nel 2003 il romanzo noir quasi storico La pietra bugiarda, è una narrazione in prima persona. Il protagonista, Amerigo Cei, possedeva armi senza averne mai comprate e per spiegarne il motivo riporta alla memoria le vicende dell'immediato dopoguerra. Ma l'unico elemento presente del genere "giallo" non può essere rivelato perché è tutto e solo nella conclusione.
Tra le new entry rispetto a Giallo pisano 2 Francesca Padula, che ha scritto il libro umoristico Quanto pesa... nel 2005, il romanzo Alessandra, Capitano del RIS nel 2008 e la raccolta di racconti gialli e noir Tre casi per il Maresciallo Nardella nel 2009, con il racconto "La pietra e la chiave" che è "un omaggio alla periferia di Pisa" e ha per protagonista un maresciallo della stazione dei carabinieri di Riglione chiamato a fare una sostituzione di venti giorni a Volterra dove si troverà ad affrontare il caso della scomparsa di un giovane.
Arianna Taddei con il racconto breve "Un caso banale" è l'unica scrittrice neofita dell'antologia. Incentrato a Pisa nell'azienda d'impiego, il racconto ha inizio con il rituale del risveglio e dell'entrata al lavoro, attraversando un luogo "vissuto da tutti i dipendenti come il tempo che corre in un lampo". Un rituale che quel mattino è rotto dalla visione di "una barella con un lenzuolo bianco che la ricopre, che fa intravedere qualcosa là sotto".
Non è, invece, alle prime armi Sergio Costanzo, autore dei romanzi storici Io Busketo, nel 2010 e Il fiume si rise in uscita in questi giorni e nel 2011 del saggio Begunsky Center 1994 – Volontari nella follia jugoslava, presente nella nuova antologia con il racconto di ambientazione medioevale "Due lettere incompiute". Il racconto si apre nel marzo del 1154 con la scoperta dell'omicidio della signora Mingarda Buzzaccherini. L'intreccio narrativo, reso dall'alternarsi di due storie una cronologicamente anteriore all'altra, tra questa vicenda e i carteggi del  Papa pisano Eugenio III svelerà nel finale lo stretto legame tra questa donna e un famoso personaggio storico. Lo svolgimento del racconto mette in evidenza come, secondo un tema ricorrente nella narrativa di Costanzo, dietro la storia dei grandi personaggi storici vi sia sempre la storia delle persone umili. Per Costanzo scrivere su Pisa ha un valore universale e non solo locale. E' una città della cultura che per il sindaco Marco Filippeschi deve però sapersi apprezzare e "riconoscere di più" ed essere capace di "volersi più bene".
Enrico Stampacchia

Nessun commento:

Posta un commento