Un pezzo di storia che torna alla luce.
Una delle casate più importanti d'Italia fino ad oggi poco conosciuta,
che ha segnato il territorio toscano per cinque secoli, dalla repubblica
pisana al principato di Piombino. Si tratta dei principi Appiani-Aragona
che hanno avuto i natali proprio nel castello di Pons-Sacci, tra il
territorio di Ponsacco e quello di Pontedera. Finora le conoscenze
erano limitate ad alcuni fatti tramandati dalla storia locale. Si sapeva
che la casata aveva venduto Pisa ai Visconti e dopo essere “fuggita”
nel 1399 a Piombino aveva fondato una nuova signoria che, distaccatasi
dalla repubblica pisana, comprendeva tutto il litorale da Populonia a
Scarlino e tutte le isole dell’arcipelago toscano e successivamente,
alla fine del XVI secolo, si era trasformata in principato di Piombino.
Fondata
su una importante ricerca storica ed archivistica attraverso una
documentazione completamente inedita e sconosciuta, la nuova imponente
pubblicazione Principi Appiani–Aragona. Dalla Repubblica Pisana al Principato di Piombino di Alberto Arrighini,
edita da CLD libri, fa emergere uno spaccato su questa dinastia,
protagonista per cinque secoli, dal XIV secolo al congresso di Vienna, e
legata all’Impero, al regno di Spagna e a tutte le grandi casate che
hanno dominato i vari staterelli italiani.
La
ricerca di Arrighini non è un approfondimento su personalità già
affermate nella storia, ma fornisce il materiale per costruire un nuovo
edificio storico che porta alla luce quattrocentocinquanta anni di
storia di una famiglia potente di cui non si sapeva quasi niente perché
il tempo l'aveva dimenticata.
Il libro è stato presentato venerdì 4 gennaio a palazzo Gambacorti (che è stato anche proprietà degli Appiani) dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi, dall'assessore alla cultura del Comune di Piombino, Ovidio Dell'Omodarme, dal sindaco di Ponsacco, Alessandro Cicarelli, dal sindaco di Campo nell'Elba, Vanno Segnini, da padre Vincenzo Coli, da monsignor Renzo Nencioni, dal professor Pier Marco De Santi,dal professor Mario Bernardo Guardi oltre che dall'autore.
Filippeschi ha sottolineato come a Pisa si stia lavorando "molto sul
recupero dell'identità storica. C'è una grande operazione materiale di
investimento e di recupero. Ma c'è anche la speranza di un recupero
della nostra storia. La città di Pisa sta conoscendo un periodo di
grandi cambiamenti, caratterizzato anche da rilevanti riqualificazioni
di importanti siti storici". Per il sindaco di Pisa "questo volume non
solo getta una luce nuova su una famiglia importante e sulla stessa
storia della città, ma è testimonianza di una fioritura di interesse su
molteplici aspetti della vicenda di Pisa che, significativamente,
accompagna i mutamenti in atto. Ancora vivono le testimonianze del
passaggio degli Appiani sulla nostra città e sul nostro territorio ed in
particolare l’attuale palazzo della Prefettura, già palazzo Appiani e
poi Medici. Anche all’interno del Duomo di Pisa varie testimonianze
ricordano gli Appiani".
"Per Piombino –
afferma l'assessore Dell'Omodarme - questo libro ha un valore
straordinario. E' il tentativo di raccontare la storia di una delle
grandi famiglie delle elites toscane. Si riconnette ad una storia più
generale che supera ampliamente i piccoli territori". "Una famiglia, una
storia, un territorio". Per il sindaco di Campo nell'Elba "sono questi
gli ingredienti del lavoro realizzato dall’architetto Arrighini che è
riuscito a ricostruire, attraverso le vicissitudini dei suoi
protagonisti, il percorso storico politico e sociale di un’epoca e
restituircela nella sua perfetta originalità". Per il Sindaco di
Ponsacco "non c'era mai stata consapevolezza sul grande ruolo che questa
famiglia ha avuto. La storia degli Appiani non solo rende lustro al
passato della nostra cittadina, ma di fatto riesce ad inserirla nel
contesto più grande ed importante della storia nazionale". Per monsignor
Nencioni, parroco della chiesa Arcipretura di Ponsacco, "spinto dalla
presenza di una anonima piazza d’Appiano nel centro storico del nostro
paese, Arrighini si è dedicato ad una ricerca su una famiglia che ha
lasciato diversi segni a Ponsacco e che si è rivelata inaspettatamente
una dinastia fra le maggiori e più importanti delle casate toscane,
nata, sviluppata e ben radicata nel territorio dell’antica località di
Pons–Sacci".
Fonte: http://www.pisainformaflash.it/notizie/dettaglio.html?nId=12684
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