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venerdì 11 gennaio 2013

Dalla Repubblica Pisana al Principato di Piombino: storia dei Principi Appiani–Aragona

Un pezzo di storia che torna alla luce. Una delle casate più importanti d'Italia fino ad oggi poco conosciuta, che ha segnato il territorio toscano per cinque secoli, dalla repubblica pisana al principato di Piombino. Si tratta dei principi Appiani-Aragona che hanno avuto i natali proprio nel castello di Pons-Sacci, tra il territorio di Ponsacco e quello di Pontedera. Finora le conoscenze  erano limitate ad alcuni fatti tramandati dalla storia locale. Si sapeva che la casata aveva venduto Pisa ai Visconti e dopo essere “fuggita” nel 1399 a Piombino aveva fondato una nuova signoria che, distaccatasi dalla repubblica pisana, comprendeva tutto il litorale da Populonia a Scarlino e tutte le isole dell’arcipelago toscano e successivamente, alla fine del XVI secolo, si era trasformata in principato di Piombino.
Fondata su una importante ricerca storica ed archivistica attraverso una documentazione completamente inedita e sconosciuta, la nuova imponente pubblicazione Principi Appiani–Aragona. Dalla Repubblica Pisana al Principato di Piombino di Alberto Arrighini, edita da CLD libri, fa emergere uno spaccato su questa dinastia, protagonista per cinque secoli, dal XIV secolo al congresso di Vienna, e legata all’Impero, al regno di Spagna e a tutte le grandi casate che hanno dominato i vari staterelli italiani.
La ricerca di Arrighini non è un approfondimento su personalità già affermate nella storia, ma fornisce il materiale per costruire un nuovo edificio storico che porta alla luce quattrocentocinquanta anni di storia di una famiglia potente di cui non si sapeva quasi niente perché il tempo l'aveva dimenticata.
Il libro è stato presentato venerdì 4 gennaio a palazzo Gambacorti (che è stato anche proprietà degli Appiani) dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi, dall'assessore alla cultura del Comune di Piombino, Ovidio Dell'Omodarme, dal sindaco di Ponsacco, Alessandro Cicarelli, dal sindaco di Campo nell'Elba, Vanno Segnini, da padre Vincenzo Coli, da monsignor Renzo Nencioni, dal professor Pier Marco De Santi,dal professor Mario Bernardo Guardi oltre che dall'autore. Filippeschi ha sottolineato come a Pisa si stia lavorando "molto sul recupero dell'identità storica. C'è una grande operazione materiale di investimento e di recupero. Ma c'è anche la speranza di un recupero della nostra storia. La città di Pisa sta conoscendo un periodo di grandi cambiamenti, caratterizzato anche da rilevanti riqualificazioni di importanti siti storici". Per il sindaco di Pisa "questo volume non solo getta una luce nuova su una famiglia importante e sulla stessa storia della città, ma è testimonianza di una fioritura di interesse su molteplici aspetti della vicenda di Pisa che, significativamente, accompagna i mutamenti in atto. Ancora vivono le testimonianze del passaggio degli Appiani sulla nostra città e sul nostro territorio ed in particolare l’attuale palazzo della Prefettura, già palazzo Appiani e poi Medici. Anche all’interno del Duomo di Pisa varie testimonianze ricordano gli Appiani".
"Per Piombino – afferma l'assessore Dell'Omodarme - questo libro ha un valore straordinario. E' il tentativo di raccontare la storia di una delle grandi famiglie delle elites toscane. Si riconnette ad una storia più generale che supera ampliamente i piccoli territori". "Una famiglia, una storia, un territorio". Per il sindaco di Campo nell'Elba "sono questi gli ingredienti del lavoro realizzato dall’architetto Arrighini che è riuscito a ricostruire, attraverso le vicissitudini dei suoi protagonisti, il percorso storico politico e sociale di un’epoca e restituircela nella sua perfetta originalità". Per il Sindaco di Ponsacco "non c'era mai stata consapevolezza sul grande ruolo che questa famiglia ha avuto. La storia degli Appiani non solo rende lustro al passato della nostra cittadina, ma di fatto riesce ad inserirla nel contesto più grande ed importante della storia nazionale". Per monsignor Nencioni, parroco della chiesa Arcipretura di Ponsacco, "spinto dalla presenza di una anonima piazza d’Appiano nel centro storico del nostro paese, Arrighini si è dedicato ad una ricerca su una famiglia che ha lasciato diversi segni a Ponsacco e che si è rivelata inaspettatamente una dinastia fra le maggiori e più importanti delle casate toscane, nata, sviluppata e ben radicata nel territorio dell’antica località di Pons–Sacci".
Fonte: http://www.pisainformaflash.it/notizie/dettaglio.html?nId=12684

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