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sabato 5 gennaio 2013

La vestale di Kandinsky. La relazione tra il grande astrattista e la pittrice Gabriele Münter al centro del libro di Franco Donatini

"Agli occhi di molti sono stata solo un'appendice insignificante di Kandinsky. Che una donna possa avere un talento autonomo e sia un essere creativo lo si dimentica facilmente. Tutti mi consideravano la giovane fidanzata, che io dipingessi era un fatto secondario!" Gabriele Münter ricorda che prima ancora di essere stata la donna di un artista è stata un'artista donna, una donna che negli anni si è trasformata da compagna a "vestale" di Kandinsky.  La personalità e la relazione sentimentale tra i due artisti, Wassily Kandinsky e la pittrice Gabriele Münter, sono al centro del nuovo libro, pubblicato da Felici editore, La vestale di Kandinsky di Franco Donatini, ingegnere e docente universitario di Pisa che nei suoi libri approfondisce personaggi del mondo dell'arte e della scienza secondo l'approccio "visti dal di dentro" e analizza il rapporto tra l'opera e il profilo umano. Nel libro la personalità di Kandinsky è tracciata da un particolare punto di vista: la vita privata e il suo rapporto con le donne in special modo quello con la pittrice Gabriele Münter, l'unico che non si è mai trasformato in legame matrimoniale. La Münter non ha voluto "legarlo con un vincolo formale", per lei il loro era "un rapporto superiore" e "il matrimonio avrebbe potuto renderlo più banale". Una vicenda umana e artistica importante, iniziata durante il primo matrimonio con la moglie Anja Semjakin, che accompagnerà la vita di Kandinsky dal 1902 per circa quindici anni.
Il loro rapporto è ben tratteggiato da Donatini nelle pagine del libro: "Spesso lui la seguiva furtivamente quando usciva di casa per dipingere. Si appostava dietro un cespuglio per non farsi notare e osservava il dipinto che veniva fuori. Era come se guardando il quadro, ne scrutasse l'anima, le pulsioni che si esprimevano in quelle pennellate contorte e cariche di tensione. Un modo diverso di guardare la sua donna, di accedere a un immagine che non era quella puntigliosa delle loro discussioni e nemmeno quella tenera e passionale della loro intesa amorosa. Era una terza immagine che solo la pittura riusciva a rivelare e che, secondo lui, consentiva di completare pienamente la loro unione".
La relazione con la Münter sarà interrotta dal matrimonio di Kandinsky con Nina Andreevsky. Per superare il dolore dell’abbandono, Gabriele custodirà come una vestale le opere di Kandinsky realizzate nel periodo di vita in comune: "Non provo rancore per lui, ci sono molti ricordi che danno un senso alla mia vita come queste sue opere. Non sono disposta a separarmi da esse, rappresentano l'unica ragione per cui sento il bisogno di continuare a vivere".  La richiesta di restituzione dei quadri da parte dell'ex compagno vedrà una strenua opposizione della Münter che vincerà anche il processo da lui intentato. Le opere d'arte saranno donate alla Lenbachaus di Monaco in occasione dell'ottantesimo compleanno della Münter che le aveva custodite con amore e attaccamento profondo per un'intera vita. La testimonianza di uno dei momenti più alti del secolo scorso sarà così consegnata alla storia.



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