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domenica 9 giugno 2013

Progetto Mura Il Parlascio: da porta negata a porta rinata

Molto più della storia di una Porta della cinta muraria. Una breve e romanzata storia delle principali vicende pisane è ricostruita attraverso la storia della sua principale Porta di rappresentanza, quella dove passavano le persone più in vista: la Porta del Parlascio. In uno scenario di storia e microstoria ricca di riferimenti ad avvenimenti pisani e internazionali, la storia della Porta-Bastione si consegna nel suo vissuto attraverso il nuovo libro di Paola Pisani Paganelli La porta negata. Storia della porta del Parlascio edito da Felici Editore presentato venerdì 7 giugno nella sala del Palazzo dei Dodici. Ad intervenire oltre all’autrice, il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi, Andrea Serfogli, assessore comunale uscente ai lavori pubblici, Ilario Luperini, presidente Amur (associazione per le mura di Pisa), Paolo Ghezzi, presidente Alap (associazione laureati ateneo pisano) e Ferdinando Ciampi, console dell’Accademia dei Disuniti. Presenti anche Antonio Cellai e Ottavio Bosco, autori rispettivamente del reportage tecnico fotografico e dell’analisi geologica della Porta, gli ultimi due capitoli che concludono la pubblicazione.
Il libro ripercorre una storia che va dall’origine militare della Porta al degrado e a riconversioni improprie. Costruita, secondo quanto riportato dal Maragone nei suoi celeberrimi Annales nel 1157 del calendario pisano, sul rettilineo che va Ponte di Mezzo all’attuale via Carducci, come una delle principali Porte della nuova cinta muraria, e trasformata negli anni Quaranta del XVI secolo come ingresso  del nuovo bastione edificato in quegli stessi anni da Nanni Ungaro, fu riconvertita nel secolo successivo, per uso commerciale, ad uso di ghiacciaia, per poi finire, dopo aver svolto nell’ultimo conflitto mondiale funzioni di rifugio antiaereo, ad essere ridotta ad entrata di officina per auto.
Appena due settimane fa la attesissima svolta: il bastione è finalmente stato acquistato dal Comune. Un’acquisizione realizzata attraverso una permuta immobiliare, per il quale l’assessore uscente Serfogli, che ha rappresentato il Comune alla stipula del contratto, ringrazia in particolare la famiglia Cellai, ultima proprietaria del bastione. “Si apre un nuovo percorso – afferma Serfogli – che coincide con la pubblicazione di questo volume, un libro che si legge molto bene. E’ importante perché nel bastione pensiamo di poter realizzare un punto di salita per il percorso mura ma anche un piccolo museo sulla storia delle mura. L’idea è di riaprire la porta e di creare permeabilità tra il complesso di bagni di Nerone e il bastione”.
Per il Sindaco Filippeschi “l’impegno per l’acquisto del bastione non è né improvvisato né scontato” in una legislazione che favorisce la vendita ma certamente non l’acquisto pubblico di nuovo patrimonio. Per Paolo Ghezzi “bisognerebbe capire come sia stato possibile che un patrimonio pubblico sia finito ad un officina. Da questo libro emerge una città fiera, in cui le persone  vivono una fierezza che si è persa nel tempo e che dobbiamo sforzarci di ritrovare”. “Oggi – sottolinea il Sindaco - il meno è da fare, il più è già fatto. Oggi siamo oltre i progetti, siamo ai finanziamenti, siamo alle acquisizioni. Ci sono tanti turisti in città che prima non c’erano. Avere una consapevolezza della storia della nostra città ci porta su un piano più alto e questo e un libro che può anticipare letture storiche più complesse. C’è rigore storico ma anche capacità di romanzare”.
Per Ilario Luperini “la bibliografia sulle mura è assai ricca ma non c’era un libro come questo. Un libro con  una scrittura agile, con un periodare semplice in una struttura lessicale assai ricca. E’ una storia documentata non solo del bastione ma della città attraverso la verità raffinata della narratrice. Il libro ha un andamento in cui la storia si intreccia con la fantasia, la leggenda, la creazione”.
Enrico Stampacchia
Fonte: http://www.pisainformaflash.it/notizie/dettaglio.html?nId=14209

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