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domenica 25 dicembre 2011

L’arte a Pisa in 200 immagini


Le lunghe e frequenti soste culinarie di questi giorni aumentano spesso il desiderio di limitare i momenti di assoluta sedentarietà. Le alternative non sono poche, ma per chi è interessato ad una full immersion in un itinerario d’arte, Pisa potrebbe riservare molte più sorprese del previsto. Se, quando raggiungiamo piazza dei Miracoli, non occorre avere occhi esperti per percepire di essere in uno dei principali centri europei del Medioevo, non è affatto scontato che tale consapevolezza rimanga inalterata quando, senza magari neppure saperlo, ci avviciniamo ad altri numerosi luoghi d’interesse artistico del centro cittadino.
Un validissimo aiuto lo potremmo trovare nella recente pubblicazione "L’arte a Pisa in 200 immagini" di Lorenzo Carletti e Cristiano Gionetti (l’introduzione è di Antonino Caleca) con cui Pacini editore inaugura la nuova collana "Città d’Italia – L’arte per immagini". Opere selezionate di tutte le epoche, dall’antichità a quella contemporanea, sono riprodotte in un ricco apparato iconografico affiancato da sintetiche didascalie. Non si tratta di una guida turistica ma di uno strumento efficace che può consentire anche ai non esperti di crearsi un percorso culturale d’arte inedito individuando, tra le 200 illustrazioni fotografiche, le opere capaci di suscitare un particolare interesse personale. Un contributo alla valorizzazione di un tessuto storico-artistico ricco, spesso, nonostante i notevoli progressi degli ultimi anni, poco conosciuto al di fuori degli studi specialistici, assolutamente opportuno anche perché in alcuni edifici di interesse storico, a cominciare da luoghi di culto, le segnalazioni di opere d’arte e di dipinti sono ancora troppo poche.
Nella lettura della panoramica dei luoghi caratteristici della città e dei dintorni, con una carrellata di opere di varia natura presentata in ordine cronologico, emerge l’assoluta rilevanza, a volte sottovalutata, del Museo nazionale di San Matteo in cui sono conservate venticinque delle duecento opere d’arte segnalate, ma anche del Museo dell’Opera del Duomo. Tuttavia per poter vedere molte opere d’arte originariamente appartenenti ad edifici e chiese pisane non sempre sarà sufficiente una visita ai nostri musei: se vogliamo ammirare la Maestà di Cimabue e il San Francesco che riceve le stimmate di Giotto, originarie della chiesa di San Francesco, sarà necessario un viaggio verso il celebre, ma ben più lontano, Louvre.
Enrico Stampacchia

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