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domenica 26 febbraio 2012

Al via i nuovi corsi, intervista allo scrittore pisano Alessandro Scarpellini

Scrivere per conoscere il mondo e se stessi ed essere protagonisti dei propri racconti in un laboratorio aperto a tutti coloro che vogliono avviarsi alla scrittura raccontando e raccontandosi. Presentato giovedì 23 febbraio il nuovo corso di scrittura creativa (I livello) del narratore e poeta Alessandro Scarpellini che inizierà giovedì 1 marzo. Organizzato dal Circolo arci Agorà e dal Centro Studi di Scrittura Creativa Elrond, in collaborazione con Felici Editore, il corso si terrà per 12 settimane tutti i giovedì dalle 20.00 alle 22.00 presso la sede del circolo Agorà in via Bovio 48. Ne parliamo con Scarpellini, esperto come educatore in scrittura creativa, autore di numerosi libri, l’ultimo dei quali L’astronave Madre pubblicato da Felici Editore, e vincitore di importanti Premi Letterari.

Parlaci dei tuoi corsi. Quali sono gli obiettivi?La frase di Stanislavskij “l’importante non è scoprire se stessi nell’arte ma l’arte in se stessi” ne riassume bene il presupposto. L’obiettivo principale è far scoprire ad ogni persona che è un essere unico e originale, è far esprimere attraverso la parola quei mondi dentro che ognuno di noi ha. Raccontando storie conosci, ma conosci anche una parte di te.

Sei un educatore, oltre che scrittore...Sì, infatti e conosco il linguaggio per raccontare storie, ma anche quello per far venir fuori la storia di ogni persona. Nel corso di primo livello che partirà martedì prossimo si lavora più sul linguaggio, su come la percezione di un’idea possa diventare una storia, un romanzo, o sarebbe meglio dire un racconto visto che il laboratorio di scrittura è incentrato sulla narrazione breve. Nel secondo livello si entra più nella struttura della narrazione, nella trama, nei personaggi.

Una palestra per nuovi scrittori?
Non ho l’ambizione di far diventare qualcuno scrittore, ma di far entrare dentro il linguaggio del raccontare storie. L’obiettivo è ampliare la propria capacità conoscitiva del mondo e di sé, perché ognuno di noi è anche una piccola parte del mondo. Si tratta di mettersi in gioco, di scoprire e scoprirsi, di liberare energie, di lavorare sulle nostre sensazioni, e di non disperdere le nostre emozioni, i nostri pensieri.

Ci sono anche romanzi pubblicati da studenti che avevano frequentato i tuoi corsi?Sì, ce ne sono stati diversi. Mi vengono in mente i romanzi Le città parallele di Luca Randazzo e L’acchiapparatti di Francesco Barbi. In questi anni sui miei corsi sono state scritte anche quattro tesi di laurea.

Qualche dato sugli allievi dei tuoi corsi... quanti ne hai avuti?
A Pisa faccio corsi sulla narrazione all’Agorà dal 2001, e prima per il teatro del tè, mentre a Lucca e da Felici Editori li faccio sulla poesia. Complessivamente ho avuto oltre seicento allievi che provenivano da diverse città della Toscana, e non solo. Addirittura ne ho avuto uno che solo per seguire il corso tutti i martedì, in macchina, veniva a Pisa da Savona. Poi ho tenuto corsi anche in Sicilia, a Torino e, nelle scuole per studenti e per la formazione di insegnanti, a Santiago del Cile. In generale vengono a seguire persone di ogni età dai 16 anni fino ad età evanzata e da ogni strato sociale e professionale.

Ma tu lavori anche per il Comune di Pisa...
Sì, per la biblioteca dei ragazzi organizzo incontri, brevi percorsi sulla poesia per i ragazzi dagli 8 ai 15 anni. Il mio mestiere è fare l’educatore e per il Comune di Pisa ho organizzato corsi anche per la comunità di tossicodipendenti e nel carcere.

Come sono andati?Benissimo, direi in modo travolgente. In carcere andavo una volta alla settimana e i detenuti per seguire il corso rinunciavano alla loro ora di libertà. Le lunghe esperienze presso le Comunità di tossicodipendenti “Casa del Vento” a Pisa e “il Doccio” a Bientina hanno dato origine alla pubblicazione del libro Passi di...versi.
Enrico Stampacchia

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